Mangiare per piacere si può (?)

E’ con molto piacere che pubblico sul Blog di BioNutriForm un secondo articolo che ha scritto per NOI la mia collega (e amica) Dott.ssa Mara Pavanel – Psicologa e Psicoterapeuta del Comportamento Alimentare

Mara è un volto noto a Mede per chi ha seguito i seminari organizzati all’interno del progetto Alimentiamo La Mente e vi anticipo che presto ci saranno altre novità molto interessanti (e soprattutto innovative!) – Stay Tuned!!

Inoltre, vi invito a leggere (per chi non lo avesse già fatto) l’articolo che ha precedentemente scritto per noi: “Seguire una dieta: I consigli della psicologa”

Vi lascio all’articolo che ha scritto, in parte ispirandosi, al mio post “Parole in libertà” che potete trovare nella Nuova Sezione del Blog di BioNutriForm “Il diario di una nutrizionista”

Buona lettura!

La vostra #nutri

Valentina

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Sono stata ispirata da ciò che la Dott.ssa Leva ha scritto nel suo post da “insonne”, ne “Il diario di una nutrizionista” sul Blog di BioNutriForm. Mi è molto piaciuto il punto in cui dice: “io vorrei che l’alimentazione torni ad essere ( o diventi!) un piacere e non un dovere”. Questa osservazione mi ha molto fatto riflettere sul fatto che davvero la nostra è una società un po’ schizofrenica!

Da un lato ci mettono sotto il naso una gran quantità di cibi buonissimi e appetitosi, ma dall’altro ci dicono che un sana alimentazione è “togliere”: togliere zuccheri, togliere sale, togliere grassi…ci sentiamo in colpa se mangiamo ciò che ci piace e ci sentiamo insoddisfatti se mangiamo cibi considerati salutari! Così mangiare per molti è diventato è diventata un’attività che crea ansia e conflitti. Non sto dicendo che essere attenti alla nostra alimentazione non sia importante, certamente leggere le etichette e informarsi sono tutte ottime abitudini. Sto dicendo che possiamo farlo partendo però da un atteggiamento più rilassato e da un rapporto più sereno con il cibo.

Il problema, ovviamente, non è il cibo in sé ma il pensiero sottostante che mangiare per piacere significhi perdere il controllo, autorizzarsi ad esagerare, soprattutto se abbiamo a che fare con i cibi più buoni e quindi proibiti. È’ vero proprio il contrario: per mangiare correttamente, non ho bisogno di controllarmi ma di conoscermi. Nel momento in cui sono in connessione con il mio corpo e il suo funzionamento, non corro il rischio di esagerare, perché il mio corpo sa quando è il momento di iniziare a mangiare e quando devo fermarmi.

È proprio quando mi lascio libero che posso mangiare senza rischiare di esagerare, perché mi fido del mio corpo e lo ascolto. E’ ciò che insegna la Mindful Eating: prestare piena attenzione all’esperienza del momento, alle caratteristiche dei cibi e all’effetto che hanno sul mio corpo e ai segnali che questo mi manda. E’ un approccio all’alimentazione che non si concentra, infatti, su cosa mangiare ma sul come mangiare. Non ci sono cibi giusti o sbagliati, ma solo cibi mangiati più o meno consapevolmente: quando mangio prestando attenzione all’esperienza che sto facendo, traggo maggiore soddisfazione dai cibi.

Ci avete fatto caso?

Spesso i cibi che diciamo essere i nostri preferiti e che di solito sono anche quelli “proibiti”, sono propri gli stessi alimenti che “buttiamo giù” senza nemmeno accorgercene, come le classiche patatine o le noccioline. Se io mangio consapevolmente, assaporando il cibo in ogni suo aspetto dando la mia totale attenzione non solo al gusto ma anche all’aspetto, il profumo, la consistenza, persino il rumore, è più facile che mi sazi prima, specie se il cibo in questione è molto saporito e calorico, perché ne faccio un’esperienza più piena.

Con la Mindful Eating

impariamo a connetterci al nostro corpo, alla sua naturale capacità di indicarci come alimentarci correttamente e a trarre piacere dall’atto di nutrirci, perché il cibo viene davvero assaporato in ogni suo aspetto.

Concludendo, per mangiare “bene”, non dobbiamo necessariamente soffrire e punire il nostro corpo, anzi: le persone che hanno un’alimentazione sana sono persone che hanno un rapporto rilassato, flessibile verso ogni tipo di cibo e la capacità di ascoltare e di fidarsi del proprio corpo.

Dott.ssa Mara Pavanel

Psicologa Psicoterapeuta del comportamento alimentare

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